Centro fortificato Moio della Civitella sulle pendici della sopraddetta collina Civitella sono stati rinvenuti materiali di epoca greco-lucana e soprattutto dopo gli scavi del 1966 si ci è trovati di fronte ad un vero e proprio insediamento del IV secolo a.C., sostenuto e difeso da poderose mura che appaiono essere di terrazzamento, ma che certamente svolgevano funzione difensiva.
Di Moio come centro abitato si ha una prima notizia documentata nel 1052 quando apparteneva alla baronia di Novi; il paese ebbe un notevole incremento demografico tra il 1552 ed il 1595. Il nome di questo paese derivò da quello antico del torrente (affluente del Badolato) che scorre a valle dell'abitato dove veniva effettuata la concia delle pelli e che nel 1186 costituiva il confine tra i beni della badia di Santa Maria di Grasso e quelli di Santa Maria di Pattano. E' probabile che il primitivo insediamento si sia formato attorno alle edicole di San Bartolomeo e di Santa Sofia, come sviluppo di gruppi rurali promossi su queste bene esposte colline ove quei laboriosi monaci avevano impiantato alcuni uliveti.
Si pensa che il sito archeologico della Civitella sia legato alla civiltà greca dei Focei di Elea. La Civitella era un posto strategico per il controllo degli accessi presso Velia e tutta la valle costiera dell’Alento. Le prime tracce greche presso il Parco archeologico della Civitella risalgono al VI secolo a.C., ovvero alla fase iniziale della fondazione ionica, ma anche tracce dalla colonia Focea di Velia, legando il parco della Civitella agli Scavi di Velia. La fortificazione della collina di Moio della Civitella inizia, però, solo nel corso del IV secolo a.C., quasi sicuramente da architetti militari di tradizione ellenica.
(tratto da https://www.ilcilentano.it/parco-archeologico-della-civitella-gli-scavi-sconosciuti-di-moio/)
La referente del Parco archeologico: Giovanna Baldo
La dott.ssa Baldo è rintracciabile ai seguenti indirizzi:
Le immagini dell'area archeologica di Moio della Civitella
L’area archeologica della Civitella è di proprietà del Comune, con D.M. del 21.01.1991 i resti archeologici, ricadenti su circa 100 particelle del foglio n. 6 del Comune di Moio della Civitella (SA) sono stati sottoposti a vincolo archeologico ai sensi degli artt.1 e 3 della Legge 01/06/1939 n.1089. L’insediamento della fortificazione lucana sulla collina della Civitella, nel suo complesso è databile tra il IV e il II sec. a.C. L’area interessata dall’insediamento antico corrisponde alla parte alta della collina, costituita da uno stretto promontorio di forma allungata, e orientato nord-sud, la cui sommità raggiunge gli 818 m. s.l.m., rientra per intero nell’area del sito UNESCO “Cilento, Vallo di Diano e Alburni” con i siti archeologici di Paestum, Velia e Certosa di Padula.
L’acropoli ospita un agglomerato di edifici che rivelano un piano regolatore preciso con isolati regolari divisi da strade rettilinee e con una separazione netta tra area sacra, civile e pubblica, riflettendo un carattere tipicamente greco
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Il museo della Civiltà contadina
Torchio di Catone
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Il Museo della Civiltà Contadina demoetnoantropologico (DEA) espone beni e oggetti di uso comune, ormai privi della funzione per la quale furono creati, attinenti alle attività e alla cultura del mondo rurale locale realizzati tra la fine XVII e inizio XX secolo.
Il Polo Museale è ubicato nel Palazzo Torrusio abitazione nobiliare della seconda metà del XVIII secolo.
Il museo è suddiviso in sezioni: 1. Sezione storica, 2. Sezione domestica, 3. Sezione olivicola, 4. Sezione cerealicola, 5. Sezione vitivinicola, 6. Sezione tessile, 7. Sezione religiosa, oltre ad un "unicum" una base di torchio vinario in arenaria con simboli incisi riferibili all'incontro tra Cristianesimo e cultura longobardo-normanna XI sec. d.C.
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