Il Patrimonio immateriale del Cilento
La Conferenza generale dell’UNESCO ha adottato nel 2003, durante i lavori della 32ª Sessione, la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia il 30 ottobre 2007.
Il patrimonio culturale immateriale può essere definito “patrimonio” solo quando è riconosciuto come tale dalle comunità, dai gruppi o dagli individui che lo creano, lo mantengono e lo trasmettono – senza il loro riconoscimento, nessun altro può decidere che una determinata espressione o pratica sia parte della propria eredità.il patrimonio culturale immateriale può essere definito “patrimonio” solo quando è riconosciuto come tale dalle comunità, dai gruppi o dagli individui che lo creano, lo mantengono e lo trasmettono – senza il loro riconoscimento, nessun altro può decidere che una determinata espressione o pratica sia parte della propria eredità.il patrimonio culturale immateriale può essere definito “patrimonio” solo quando è riconosciuto come tale dalle comunità, dai gruppi o dagli individui che lo creano, lo mantengono e lo trasmettono – senza il loro riconoscimento, nessun altro può decidere che una determinata espressione o pratica sia parte della propria eredità. Dimensione: 45,55 KB
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Tale documento disciplina le modalità di gestione dell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (di seguito “IPIC”) e i relativi criteri e procedimenti per l’iscrizione e la valutazione delle richieste di iscrizione. Dimensione: 129,50 KB
Questo è il modulo per chiedere alla Regione Campania l'iscrizione del Bene immateriale nell'ambito dell'Inventario del Patrimonio culturale immateriale Dimensione: 158,00 KB
Questo è il modulo per la rappresentazione del Bene immateriale che accompagna la richiesta di inserimento nell'Inventario
I soggetti richiedenti l’iscrizione di un elemento culturale nell'IPIC devono dimostrare tra l’altro la storicità dell’elemento culturale, la cui pratica deve essere attestata almeno nei 50 anni precedenti la richiesta di iscrizione, la persistenza di valori sociali e significati culturali correlati al valore identitario dell’elemento culturale, la persistenza di momenti di trasmissione formale e informale, il coinvolgimento delle giovani generazioni, il rispetto della parità di genere nell’accesso all’elemento culturale e la partecipazione attiva della comunità di riferimento nella messa in atto di azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’elemento culturale.
L’istituzione dell’Inventario è un'azione di salvaguardia e valorizzazione dei fondamenti culturali della Regione che altrimenti rischiano di andare dimenticati e dispersi. L'inventario è uno strumento per preservare la vitalità del patrimonio culturale immateriale e sostenere quei soggetti, pubblici o privati, che partecipano attivamente alla sua valorizzazione e gestione, purché senza scopo di lucro. Con Delibera di Giunta Regionale n. 265 del 08/05/2018 è stato approvato il Disciplinare dell’Inventario del Patrimonio culturale immateriale campano. Con successiva delibera di Giunta regionale n. 626 del 10/12/2019 è stato modificato e integrato il Disciplinare IPIC (Inventario del Patrimonio culturale Immateriale Campano), approvato con delibera di Giunta regionale n. 265 del 08/05/2018 Le candidature come da disciplinare possono essere presentate dal 1° settembre al 31 gennaio dell’anno successivo. Ogni comunità può presentare un massimo di 3 candidature. Per ciascuna candidatura presentata la comunità deve indicare la sezione nella quale se ne chiede l’iscrizione.I soggetti richiedenti l’iscrizione di un elemento culturale nell'IPIC devono dimostrare tra l’altro la storicità dell’elemento culturale, la cui pratica deve essere attestata almeno nei 50 anni precedenti la richiesta di iscrizione, la persistenza di valori sociali e significati culturali correlati al valore identitario dell’elemento culturale, la persistenza di momenti di trasmissione formale e informale, il coinvolgimento delle giovani generazioni, il rispetto della parità di genere nell’accesso all’elemento culturale e la partecipazione attiva della comunità di riferimento nella messa in atto di azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’elemento culturale. L’istituzione dell’Inventario è un'azione di salvaguardia e valorizzazione dei fondamenti culturali della Regione che altrimenti rischiano di andare dimenticati e dispersi. L'inventario è uno strumento per preservare la vitalità del patrimonio culturale immateriale e sostenere quei soggetti, pubblici o privati, che partecipano attivamente alla sua valorizzazione e gestione, purché senza scopo di lucro.
Con Delibera di Giunta Regionale n. 265 del 08/05/2018 è stato approvato il Disciplinare dell’Inventario del Patrimonio culturale immateriale campano. Con successiva delibera di Giunta regionale n. 626 del 10/12/2019 è stato modificato e integrato il Disciplinare IPIC (Inventario del Patrimonio culturale Immateriale Campano), approvato con delibera di Giunta regionale n. 265 del 08/05/2018
Le candidature come da disciplinare possono essere presentate dal 1° settembre al 31 gennaio dell’anno successivo.
Ogni comunità può presentare un massimo di 3 candidature. Per ciascuna candidatura presentata la comunità deve indicare la sezione nella quale se ne chiede l’iscrizione.