22 Dicembre 2024

Il Patrimonio Idrico

Il sistema irriguo del Cilento Centrale
Il sistema irriguo Vallo della Lucania nell’entroterra cilentano, è alimentato dagli invasi nazionali di Carmine e Nocellito, e dalle traverse Mennonia, Mancinelle e Torna.
L’impianto integra lo sfruttamento della risorsa idrica anche ad uso idroelettrico e potabile.
Lo schema irriguo di Vallo della Lucania si colloca nell’entroterra del territorio cilentano, lungo l’alto bacino del torrente Badolato, tributario in sponda destra del fiume Palistro/Alento.
Le aree servite dalla rete irrigua ricadono nei comuni di Cannalonga, Vallo della Lucania, Novi-Velia e Moio della Civitella, in provincia di Salerno.

Geologia
Unità argilloso-calcaree talora ofiolitifere (torbiditi)Unita' arenaceo-marnose (torbiditi) Detriti, depositi alluvionali e fluviolacustri, spiagge attuali

Schema di derivazione
L’impianto provvede alla fornitura irrigua di 20 comizi nel territorio di Vallo della Lucania, produce energia idroelettrica presso le centrali di Nocellito, Angellara e Pattano, e grazie agli acquedotti Elce e Cilento Nord consente nei periodi di maggiore domanda l’approvvigionamento idropotabile dei comuni di Vallo, Castelnuovo, Ascea, Casalvelino e Pollica.
L’impianto è caratterizzato da un’elevata flessibilità di utilizzo, ed è costituito da diversi adduttori disposti lungo una dorsale principale (“adduttore Torna-Carmine”) e le sue ramificazioni laterali (“Mennonia” e “Vasca V1”).
L’impianto consente la gestione stagionale della risorsa idrica secondo differenti schemi di funzionamento, variabili in modo reversibile a seconda delle condizioni di esercizio e la disponibilità idrica. l’adduttore “Torna-Carmine” è sede di un flusso idraulico bidirezionale che consente di veicolare le portate ora verso l’utilizzo ora verso il l’accumulo nel serbatoio del Carmine.

Il comprensorio irriguo di Vallo della Lucania si configura come un sistema articolato di impianti ed infrastrutture, di cui si elencano i seguenti elementi notevoli:

1. Serbatoio del Carmine
La diga, posizionata a cavallo dei territori comunali di Cannalonga e Moio della Civitella, è costituita da un manufatto in terra con paramento di monte protetto da rivestimento in pietrame.
Le acque vengono captate mediante torre di presa adiacente allo scarico di superficiale dell’invaso, e derivate al di sotto della platea della galleria di scarico


2. Serbatoio del Nocellito
La diga, ubicata nel territorio comunale di Cannalonga, è costruita in conglomerato cementizio ed è tracimabile.
Traverse tracimabili dei Torrenti Mennonia, Mancinelle e Torna ubicate rispettivamente nei territori comunali di Cannalonga, Vallo e Novi Velia, sono costituite da manufatti di sbarramento in conglomerato cementizio con prese a griglia sull’incile.

3. Impianto idroelettrico di Nocellito
Le acque del Nocellito sono addotte al serbatoio del Carmine attraverso un condotta in acciaio diametro nominale 600 mm., lunga circa ml. 1.500.

4. Centrale idroelettrica Pattano
Con un gruppo di produzione Pelton ad asse orizzontale, sfrutta i deflussi invernali del Sistema idrico Carmine-Torna per una portata di 600 l/s ed salto motore di 343/311 m.

5. Condotte di adduzione
Costituite in acciaio, con una lunghezza totale di 8250 m, e con diametro nominale variabile da 350 mm a 600 mm, consentono il funzionamento bidirezionale dell’impianto, con flusso dell’acqua verso il serbatoio Carmine nel periodo invernale ed in direzione opposta nel periodo irriguo.

6. Rete di distribuzione irrigua
Il sistema si integra con una rete di distribuzione impostato sull’irrigazione alla domanda, con consegna dell’acqua agli idranti in pressione (minima 3 atm) per l’irrigazione ad aspersione.

7. Potabilizzatore di Angellara
Il sistema è integrato da un impianto di potabilizzazione per la valorizzazione della risorsa idrica ad uso idropotabile. A tal proposito il sistema prevede: presa in carico dall’adduttore del Carmine; vasca di sedimentazione terminale; impianto di potabilizzazione con una capacità di trattamento di una portata massima di 200 l/s. impianto di sollevamento, per l’adduzione delle acque potabilizzate al torrino di carico della condotta acquedottistica dell’Elce.
Il Fiume Alento
Nasce a circa 900 m di quota dal Monte Le Corne (894 m su L.m) nella località Gorga del comune di Stio e ancora per gran parte incontaminata ricevendo il contributo di molti piccoli torrenti che ne incrementano progressivamente la portata.
Nel territorio comunale di Prignano Cilento il suo corso è sbarrato dalla diga dell'Alento, realizzata a cavallo degli anni ottanta e novanta, che dà vita a un lago artificiale di circa 1,50 km² di estensione, importante fonte di approvvigionamento idrico per l’Agricoltura del territorio. Il bacino idrico artificiale, inoltre, è divenuta un'importante area umida luogo di nidificazione di uccelli e stazione di posa per specie migratorie.
Poco prima di sfociare nel mar Tirreno, l'Alento scorre nei pressi di Ascea ricevendo da sinistra il fiume Palistro.

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